In rime sparse il suono @ Carpi, sabato 16 settembre ore 21


Il concerto si propone di far gustare a chi ascolta il suono puro della parola rivestita di musica, così come avviene nel canto gregoriano, repertorio solo apparentemente semplice in cui la melodia cantata all’unisono respira insieme al significato e ne delinea i contorni. Scopriremo poi natura e implicazioni della polifonia, la scrittura musicale che intreccia contemporaneamente diverse voci come in un ordinato, elegante e spesso sorprendente discorso fra persone che si rispettano, si ascoltano, dibattono e infine trovano un punto (fermo?) di incontro.

Ascoltando le musiche di grandi autori rinascimentali come Palestrina e Victoria il pubblico vedremo come il dibattito sulla necessità di “far comprendere bene le parole” sia antichissimo: sacri mottetti (da mot, ‘parola’) più intrecciati, come elaboratissime architetture gotiche verranno accostati ad altri chiaramente impostati perché il testo cantato fosse (allora come oggi) perfettamente intelligibile.

Si eseguiranno poi madrigali (il genere che più di tutti ricerca la pittura musicale delle singole parole per muovere gli affetti di chi ascolta), su testi di Tasso e Petrarca, e brani in cui ciascuna voce del coro canta contemporaneamente un testo diverso o una mescolanza di più lingue, come in una sorta di Babele vocale; ancora, vivaci e accattivanti contrafacta, sorta di cover antiche in cui il testo di un brano viene cambiato completamente mantenendo intatta la musica (ad esempio, da latino a inglese, o da sacro a profano).

Completano il concerto le Ultime sette parole di Cristo sulla Croce, suggestive ‘recitazioni armoniche’ la cui solenne semplicità riempiva l’aula liturgica in preparazione alla Pasqua: il coro vi pronuncia il testo all’unisono, mimando con pause e cadenze la punteggiatura e soffermandosi su parole particolarmente importanti (im Paradiese, ‘in Paradiso’; verlassen, ‘abbandonato’; es ist vollbracht, ‘tutto è compiuto’) e illustrandone così il significato in modo chiarissimo.

Programma, testi e traduzioni

Verba mea auribus percipe, Domine:
intellige clamorem meum.
Intende voci orationis meæ.

Porgi l’orecchio, Signore, alle mie parole:
intendi il mio lamento.
Ascolta la voce del mio grido.

Verbum caro factum est
Porque todos os salvéis.

Il Verbo si è fatto carne
Affinché tutti siano salvati.

Y la Virgen le dezía:
Vida de la vida mia,
Hijo mio, ¿qué os haría,
Que no tengo en qué os echéis?

E la Vergine gli diceva:
“Vita della mia vita,
Figlio mio, cosa devo fare,
non avendo niente con cui vestirti?”

O riquezas temporales,
¿No daréis unos pañales
A Jesu que entre animales
Es nasçido según véis?

O ricchezze terrene,
non dareste delle fasce
a Gesù, nato, come vedete,
in mezzo alle bestie?

Sicut cervus desiderat ad fontes aquarum,
ita desiderat anima mea ad te, Deus.

Come la cerva anela alle fonti d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio.

Sitivit anima mea ad Deum fortem vivum:
quando veniam et apparebo ante faciem Dei?
Fuerunt mihi lacrymae meae panes die ac nocte,
dum dicitur mihi quotidie: Ubi est Deus tuus?

L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio?
Le lacrime sono mio pane giorno e notte,
mentre mi dicono sempre: «Dov’è il tuo Dio?».

Vom Himmel hoch, da komm ich her.
Ich bring’ euch gute neue Mär,
Der guten Mär bring ich so viel,
Davon ich singn und sagen will.

Io vengo dall’alto dei cieli
e vi porto la buona novella;
vi porto proprio la buona novella
di cui vi voglio cantare e parlare.

Vom Himmel hoch, da komm ich her.
Ich bring’ euch gute neue Mär,
Der guten Mär bring ich so viel,
Davon ich singn und sagen will.

Io vengo dall’alto dei cieli
e vi porto la buona novella;
vi porto proprio la buona novella
di cui vi voglio cantare e parlare.

Es ist der Herr Christ, unser Gott,
Der will euch führn aus aller Not,
Er will eu’r Heiland selber sein,
Von allen Sünden machen rein.

È il Signore Cristo, nostro Dio
che vuole trarvi fuori da ogni angustia,
vuol essere il vostro Salvatore,
vuol farvi puri da tutti i peccati.

Vom Himmel hoch, da komm ich her.
Ich bring’ euch gute neue Mär,
Der guten Mär bring ich so viel,
Davon ich singn und sagen will.

Io vengo dall’alto dei cieli
e vi porto la buona novella;
vi porto proprio la buona novella
di cui vi voglio cantare e parlare.

O splendor pudicitiae,
Zelator pauperatis,
Amator innocentiae,
Cultor Virginitatis,
Lustrator sapientiae,
Protector veritatis,
Ante thronum fulgidum
Aeternae maiestatis
Para nobis aditum
Divinae pietatis.

O splendore di castità, sostenitore della povertà,
amante dell’innocenza, cultore della verginità,
costruttore di sapienza, protettore di verità,
davanti al trono luminoso dell’eterna maestà
Ppeparaci ad accedere alla pietà divina.

Loquebantur variis linguis Apostoli magnalia Dei,
prout Spiritus Sanctus dabat eloqui illis, alleluia.
Repleti sunt omnes Spiritu Sancto, et coeperunt loqui.

Gli apostoli enunciavano in diverse lingue le grandi opere del Signore,
poiché a loro lo Spirito Santo offrì il dono della parola, alleluia.
Pieni tutti dello Spirito Santo iniziarono a parlare.

In vernali tempore
Ortu laetabundo
Dum recedunt frigora,
Nuntiat hirundo:
Terrae, maris, nemoris
Decus adest deforis
Renovato mundo,
Vigor redit corporis,
Cedit dolor pectoris
Tempore iucundo.

Nel tempo di primavera,
che reca gioia al sorgere,
la rondine annuncia
che i freddi si dileguano;
risorge la bellezza della terra,
del mare, dei boschi,
l’energia del corpo ritorna
nel mondo rinnovato,
svanisce la mestizia del cuore,
nel tempo felice.

Terra viret floribus
Et nemus virore,
Aves mulcent cantibus
Et vocis dulcore,
Aqua tempestatibus
Caret, aer imbribus,
Dulci plenus rore,
Sol consumptis nubibus
Radiis patentibus
Lucet cum dulcore.

La terra si ricopre di fiori
ed il bosco di verdi fronde,
gli uccelli dilettano con melodie
e dolcezza di suoni,
il mare non ha burrasca,
senza nubi è il cielo,
pieno di dolce rugiada.
Il sole, dissipate le nubi,
con raggi diffusi
dolcemente riluce.

O quam mira gloria,
Quantus décor Dei,
Quanta resplendentia
Suae faciei,
A quo ducunt omnia
Ima, summa, media
Formam speciei!
Maior est distantia
Quam sit differentia
Noctis et diei.

O quanto mirabile gloria,
quanto grande ornamento
del Signore, quante cose
rifulgenti della forma di lui,
dal quale tutte le cose,
umili, sublimi, comuni, traggono
la forma del loro sembiante.
La distanza da lui ne è maggiore,
di quanto sia la differenza
tra la notte ed il giorno.

O’er the hill and o’er the vale,
Come three kings together,
Caring nought for snow and hail,
Cold and wind and weather;
Now on Persia’s sandy plains,
Now where Tigris swells with rains,
They their camels tether;
Now through Syrian lands they go,
Now through Moab, faint and slow,
Now o’er Edom’s heather.

Giungono insieme tre re superando valli e colline,
incuranti delle intemperie, della neve, del freddo e della tempesta.
Conducono i loro cammelli, ora per le pianure sabbiose di Persia,
ora dove il Tigri si ingrossa per la pioggia:
Se ne vanno per le terre di Siria,
passano il Moab, silenziosi e lenti, e le brughiere di Edom.

Vezzosi augelli infra le verdi fronde
Temprano a prova lascivette note
Mormora l’aura, e fa le foglie e l’onde
Garrir, che variamente ella percote
Quando taccion gli augelli, alto risponde;
Quando cantan gli augei, più lieve scote.
Sia caso o d’arte, or accompagna, ed ora
Alterna i versi lor la musica ora.

Zephiro torna, e ‘l bel tempo rimena,
e i fiori et l’erbe, sua dolce famiglia,
et garrir Progne et pianger Philomena,
et primavera candida et vermiglia.

Ridono i prati, e ‘l ciel si rasserena;
Giove s’allegra di mirar sua figlia;
l’aria et l’acqua et la terra è d’amor piena;
ogni animal d’amar si riconsiglia.

Ma per me, lasso, tornano i piú gravi
sospiri, che del cor profondo tragge
quella ch’al ciel se ne portò le chiavi;

et cantar augelletti, et fiorir piagge,
e ‘n belle donne honeste atti soavi
sono un deserto, et fere aspre et selvagge.

1. Vater, vergib ihnen, denn sie wissen nicht, was sie tun.
Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno.

2. Fürwahr, ich sag es dir: Heute wirst du bei mir im Paradiese sein.
Oggi sarai con me in Paradiso.

3. Frau, hier siehe deinen Sohn, und du, siehe deine Mutter!
Donna, ecco tuo figlio, e tu, ecco tua Madre!

4. Mein Gott, mein Gott, warum hast du mich verlassen?
Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?

5. Ho sete.

6. Es ist vollbracht.
Tutto ormai è compiuto.

7. Vater, in deine Hände empfehle ich meinen Geist.
Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito.

Tenori & Bassi: Buvons bien, buvons mes amis trinquons,
buvons, gaiement chantons!
En mangeant d’un gras jambon
à ce flacon faisons la guerre!

Beviamo bene, beviamo amici miei, trinchiamo,
beviamo, cantiamo allegramente!
Mangiando un grasso prosciutto
a questa fiaschetta facciamo la guerra!

Alti: Le bon vin nous a rendu gais, chantons!
Oublions nos peines, chantons!
En mangeant d’un gras jambon
à ce flaçon faisons la guerre!

Il buon vino ci ha reso felici, cantiamo!
Dimentichiamo i nostri dolori, cantiamo:
mangiando un prosciutto grasso
a questa fiaschetta facciamo la guerra!

Soprani: Quand je bois du vin clairet, ami, tout tourne
aussi désormais je bois Anjou ou Arbois!
Chantons et buvons, à ce flacon faisons la guerre
Chantons et buvons, mes amis, buvons donc!

Quando bevo vino bordeaux, amico, tutto gira, gira, gira, gira,
quindi ora bevo Anjou o Arbois!
Cantiamo e beviamo, a questa fiaschetta facciamo la guerra:
Cantiamo e beviamo, amici miei, beviamo dunque!


Il Coro della Cappella Musicale San Francesco da Paola di Reggio Emilia, fondato nel 1995 dall’organista Renato Negri, dal 2006 è diretto dalla musicologa Silvia Perucchetti, laureatasi cum laude all’Università di Pavia-Cremona nel 2009 e specializzata nello studio della polifonia sacra di area padana del tardo ‘500. Composto da musicisti, appassionati e musicologi, il Coro si dedica alla polifonia del Rinascimento e dal 2006 è impegnato in un progetto di studio, trascrizione ed esecuzione concertistica di musiche inedite di autori reggiani ed emiliani, dal canto gregoriano in uso presso le basiliche di Reggio e in centri vicini (fra cui Carpi), al ‘600 di Maurizio Cazzati. In 28 anni di attività ha tenuto concerti nelle basiliche più prestigiose di Venezia (S. Giorgio Maggiore), Palestrina (Festival G. P. da Palestrina, 2019 e 2022), Brescia, Cremona, Sesto S. Giovanni, Ferrara, Paola, Bologna, Carpi, Parma, Forlì e nel Duomo di Modena, collaborando fra gli altri con Monica Piccinini, Bruce Dickey, René Clemencic, Palma Choralis, Donato Sansone, Cristina Calzolari e Sergio Vartolo. Fra i progetti realizzati: El viage de Hierusalem (musiche dello spagnolo Francisco Guerrero); Ars lineandi musicam (dedicato agli intrecci melodici delle Piae cantiones del 1582 e debuttato insieme ad una mostra sulricamo reggiano denominato Ars Canusina); Storie dal Cinquecento reggiano (con lo storico Carlo Baja Guarienti); Te lucis ante terminum: musiche per l’Ufficio di Compieta a Reggio Emilia fra ‘500 e ‘600Stylus phantasticus insieme al jazzista Simone Copellini; Lo novo peregrin d’amore: la musica al tempo della Divina Commedia; nel 2022 ha inoltre eseguito in prima moderna polifonie dal Rinascimento carpigiano e inni in canto gregoriano e canto fratto dai Corali settecenteschi provenienti dal Fondo del Convento di S. Nicolò di Carpi (ora alla Biblioteca Loria). Si ricordano infine l’incisione di una traccia nell’album Homo distopiens di Fabrizio Tavernelli (2020) e la partecipazione a The Christmas Jethro Tull di Ian Anderson (2018). https://cappellamusicale.wordpress.com  – https://silviaperucchetti.com

Monica Bertolini, Annalisa Brutti, Sandra Bugolotti, Xingzhu Chai, Silvia Fanti, Raquel Garcia Matas, Daniela Iotti, Antonella Manfredi, Paola Manini, Orietta Morelli, Federica Petralia soprani

Elsa Buratti, Carla De Lucio, Simona Merlanti, Viviana Monti, Cecilia Panciroli,
Paola Pietri, Antonella Scarabelli, Laura Zambianchi contralti

Evans Atta Asamoah, Luca Caleffi, Massimiliano Fontanelli, Davide Galimberti,
Ernesto Liebana, Ivan Meschini, Corrado Pessina tenori

Federico Bigi, Roberto Capasso, Michele Fazzalari, Pietro Magnani,
Marcello Romani, Andrew Tan Nyen Wen, Enrico Tassinari bassi

Silvia Perucchetti direzione


Fonte Armonica Ensemble

Gruppo vocale costituito da otto cantori provenienti da svariate realtà musicali e uniti dalla passione per la polifonia vocale. La formazione ridotta e la predilezione per un repertorio da eseguirsi “a cappella” porta il gruppo ad approfondire principalmente il linguaggio musicale rinascimentale e madrigalistico, fino alla tradizione polifonica prebarocca. Fin dalla loro formazione sono stati impegnati in importanti rassegne concertistiche (Modena Organ Festival, ArmoniosaMente, Festival Grandezze&Meraviglie, Soli Deo Gloria – organi, suoni e voci della Città) proponendo programmi sia in ambito sacro che profano. Ne sono alcuni esempi: MisticArmonia (concerto incentrato sulla figura di Santa Teresa d’Avila con testi tratti dagli scritti della mistica e musiche del ‘500 spagnolo), Gratia Plena (antifone ed inni dedicati alla Vergine in canto gregoriano e polifonia), Serenissimi Canti (musiche di Monteverdi e Grandi nella Serenissima Repubblica di Venezia), Amor Sacro, Amor Profano (Mottetti dal Cantico dei Cantici e Madrigali Amorosi). Le competenze e le esperienze in campo musicale dei diversi membri ravviva e rinnova costantemente le proposte musicali, portando l’ensemble a cimentarsi nella ricerca e nella realizzazione di vari repertori, accomunati da un principio che è anche solida base del gruppo: l’armonia.

Annalisa Brutti, Diana Rosa Càrdenas Alfonso soprani
Valeria Cuoghi, Elisa Pellacani contralti
Marco Guidorizzi, Stefano Tosi tenori
Luca Bauce, Marco Bernabei bassi

Marco Guidorizzi direzione


Pietro Magnani

Pietro Magnani (1994) si è diplomato in Composizione al Conservatorio “A. Boito” di Parma e ha studiato Lettere presso l’Università di Bologna. Ha studiato Canto gregoriano presso i corsi dell’Associazione Internazionale Studi di Canto Gregoriano (A.I.S.C.Gre.) e al Conservatorio di Lugano.


Aurora Manfredi

Nata nel 1994 a Casalmaggiore (CR), inizia gli studi musicali in chitarra classica all’età di 11 anni privatamente sotto la guida del Maestro Fabio Ceci. A 18 anni si iscrive al Conservatorio di Musica “A. Boito di Parma, dove si perfeziona al corso di liuto rinascimentale sotto il Maestro Gianluca Lastraioli, per il quale studia tutt’ora. Consegue nel 2021 la Laurea Triennale in Liuto.

Ha maturato in entrambi i casi varie esperienze musicali sia da singolo sia dal punto di vista orchestrale, in chitarra tramite l’ensemble di chitarre e violini denominata “Bambolbi”, in Liuto con varie collaborazioni realizzate dal Conservatorio stesso (tra i quali le celebrazioni per i 400 anni del Teatro Farnese di Parma (1618-2018) , La Messa di Chinelli nel medesimo anno, al Torneo Amoroso e al Concerto Grosso di Corelli, entrambi eseguiti nel 2022) ed esternamente, in particolar modo ha partecipato alle prime tre edizioni della rassegna “Absolute” organizzata dall’associazione Melusine e ad eventi musicali come “l’incanto a Polirone” a San Benedetto Po nell’edizione del 2019 e alla festa Medievale di Cabriolo, sempre nel suddetto anno.

Ha conseguito recentemente due master, la prima svoltasi a Fiesole in occasione del Floremus Festival del 2019 e la seconda a Castelnuovo Magra nel 2021. Ha in attivo concerti con l’ensemble “Lo Brando cortese” assieme alla violinista Sarah Pelosi e al Violoncellista Andrea Cielo, con il quale spazia ampiamente come genere dalla musica tardo rinascimentale e barocca fino al folkore irlandese\scozzese.


Andrew Tan Nyen Wen

Nato e cresciuto in Malaysia, Andrew Tan Nyen Wen si è interessato alla musica occidentale sin dalla sua infanzia, prima studiando violino, poi canto gregoriano, musica medievale e rinascimentale, repertorio seicentesco e galante. Ha unito arte, musica e scultura diplomandosi in liuteria e specializzandosi nel restauro di strumenti e nella costruzione di strumenti su modelli storici. Oltre che costruttore è anche esecutore e collabora attivamente con gruppi di musica antica ed esecuzione storica sia come cantore che come strumentista.

Ha studiato Violino barocco con il M° Alessandro Ciccolini e viella medievale con il M° Susanne Ansorg. Ha fatto formazione canora ed interpretazione in stile medievale a San Marino con M° Cristina Alís Raurich e semiografia gregoriana con A.I.S.C.Gre sotto la tutela di M° Riccardo Zoja, M° Claudio Accordi, M° Pietro Magnani, M° Luca Ronzitti, M° Oreste Schiaffino e M° Giovanni Conti.

Si esibisce regolarmente spaziando dal canto gregoriano, alla polifonia cantata, al violino barocco, viella, liuto e varie percussioni, noto per la sua ecletticità e creatività nell’esecuzione musicale.
Attuamente canta e suona in diversi cori ed ensembles nell’Italia settentrionale fra Emilia-Romagna e Lombardia: Schola Gregoriana Ecce dell’Aerco, Schola Gregoriana Cremensis di Crema, Schola Gregoriana maschile del Coro Paer di Colorno, Schola Medievale femminile del Coro Paer di Colorno, I Sacri Rimbombi di Casalmaggiore/ Sabbioneta, Coro Monte Castello di Parma, Coro della Cappella Musicale San Francesco da Paola di Reggio Emilia e costantemente in collaborazione coi numerosi artisti internazionali.

Alla sua passione per l’arte – fra pittura umanistica e scultura classica – ha unito la musica diventando liutaio specializzato in costruzione e restauro degli strumenti musicali in stile antico, ha ottenuto il diploma nel 2017 alla Scuola Internazionale di Liuteria Accademia Scrollavezza di Noceto (PR) con Maestri Renato ed Elisa Scrollavezza, Andrea Zanrè eFrédéric Noharet. Attualmente attivo con La compagnia del Lorno di Colorno fondato da M° Lino Mognaschi, e vincendo il I° premio per la Ghironda Barocca ed il Diploma Speciale per la Viola d’Amore al Malta International Baroque Instrument Making Competition (2020).

Attivamente forgia e suona in numerosi concerti i suoi strumenti musicali, ricostruiti secondo i metodi tradizionali e attento alla filologia nell’esecuzione della musica antica.


Michele Fazzalari

Michele Fazzalari (1967) si diploma alla scuola Internazionale dell’attore Alessandro Fersen e presso la scuola del Teatro Politecnico di Roma. Ha studiato canto lirico con il Maestro Riccardo Zama (pianista ufficiale di Beniamino Gigli, nonché direttore d’orchestra) e il baritono Fernando Pasqualetti, e doppiaggio con Giorgio Lopez. Ha partecipato a diversi spettacoli teatrali in molti teatri italiani e a trasmissioni televisive (canale satellitare Q Channel)
È stato fondatore e amministratore delegato della Zufus Film società di produzione con la quale ha anche partecipato come protagonista al cortometraggio “uno spruzzo di pulp” di Gianpaolo Vallati e ad alcune altre produzioni. Per 5 anni ha diretto il festival di cortometraggi dell’arena estiva “Cineporto” di Roma ed è stato membro della giuria di selezione opere italiane per il Capalbio International Short Film Festival.

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