Sabato 26 novembre 2016 – ore 10
Reggio Emilia, Basilica di San Prospero
(piazza San Prospero)
► Seduta di studio monografica sulla musica per il culto di San Prospero per la Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi (Sezione di Reggio Emilia)
Ordine del giorno:
1. Comunicazioni della Presidenza
2. Stefania Roncroffi, Le più antiche testimonianze dell’Ufficio di San Prospero
3. Cesarino Ruini, Continuità devozionale nel culto del santo patrono
4. Silvia Perucchetti, I manoscritti di musica polifonica inedita conservati presso l’Archivio della Basilica di San Prospero a Reggio Emilia (sec. XVI). Tecniche compositive e osservazioni sulla prassi esecutiva
Interventi musicali del Coro della Cappella Musicale San Francesco da Paola
diretto da Silvia Perucchetti
Nell’ambito delle celebrazioni cittadine per il Patrono
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Tra i manoscritti di musica polifonica conservati nell’Archivio della Basilica di San Prospero a Reggio Emilia, i codici Am1 e Am2 non hanno finora goduto di indagini musicologiche approfondite; una prima ricognizione, svolta da Stefania Roncroffi con l’obiettivo di redigere il catalogo del fondo, ha messo in risalto l’importanza dei tre libri parte cartacei Am3, Am4 e Am5, contenenti messe e mottetti di tradizione per lo più fiamminga presenti nell’archivio reggiano probabilmente a seguito di circostanze fortuite.
I manoscritti Am1 e Am2 contengono invece responsori e improperi da cantarsi durante la liturgia della Settimana Santa, nonché alcuni mottetti di tema eucaristico e il cantico Benedictus a quattro e cinque voci; motivo d’interesse è inoltre la presenza di falsibordoni per otto voci in doppio coro, impiegati principalmente per l’intonazione di salmi quali il Miserere. Per i due codici è ragionevole supporre una destinazione esecutiva specificamente legata alla realtà liturgica locale, e il cui carattere ‘d’uso’ è denunciato tanto dall’analisi delle tecniche esecutive (indagate anche alla luce delle indicazioni di Lodovico Viadana, maestro di cappella a Reggio nel 1602), quanto dalle coeve consuetudini notazionali.